CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Reggio Emilia

  • Google Play
  • Apple Store   |  
  • Facebook
  • Instagram
  • YouTube
  • Twitter

Il CSI sostiene lo sport: le azioni del comitato per sostenere le società

Il CSI aiuta le società sportive e lo fa attraverso azioni concrete, per sostenere lo sport reggiano

Il CSI aiuta le società sportive e lo fa attraverso azioni concrete, finalizzate al sostegno economico delle realtà che, così come il nostro comitato, escono dall’emergenza sanitaria con notevoli difficoltà. 

 

L’iniziativa prevede, innanzitutto, la restituzione delle diarie arbitrali nelle schede contabili delle società. Trattasi delle quote arbitrali che erano state versate in anticipo e che sono perciò state restituite (per un totale di 76.844 euro). Tutto ciò, già dai primi di giugno. «Questo è un atto dovuto - commenta il presidente Alessandro Munarini - già preannunciato nelle dirette di CSI Live. Oltre a restituire, però, vogliamo concentrarci anche sull’investire: dare fiducia, ossigeno e nuova linfa alle realtà sportive, dopo un periodo che è stato davvero complicato per tutti».

 

Le altre operazioni messe in moto dal comitato reggiano riguardano: quote d’iscrizione azzerate per i campionati giovanili, sconto del 20% delle quote d’iscrizione ai campionati Open, abbattimento dei depositi cauzionali e incentivo per tesseramento corsistica di piscine e palestre. Infine, a settembre saranno messi a disposizione delle società sportelli di consulenza negli ambiti della fiscalità, sicurezza, privacy e legale. Sarà l’occasione per le società di avere un primo incontro con professionisti del settore, messi a disposizione gratuitamente dal CSI. 

 

«Dalla situazione di crisi attuale, ne usciremo tutti insieme - conclude Munarini -. Come promesso, il CSI di Reggio Emilia sta mettendo in campo quanto descritto sopra, al massimo delle sue forze; abbiamo bisogno di una rinnovata fiducia da parte delle società sportive per la ripartenza dell’autunno. L’intervento messo in campo è straordinario nella misura in cui gli enti di promozione sportiva sono stati gli unici a non ricevere contributi da nessuno. Voucher per le famiglie, aiuti alle società sportive e agli istruttori: tutti atti dovuti e sacrosanti, ma nessuno ha pensato agli Eps. Tutto ciò si è reso possibile grazie a una oculata gestione amministrativa negli ultimi anni, ai sacrifici fatti dai dipendenti, al tanto volontariato e a una riduzione significativa dei compensi dei collaboratori. La voglia di ripartire delle società ha stimolato in noi atti concreti per permettere una vera ripartenza».