Come includere attraverso lo sport
Tavolo di lavoro fra CeIS, Santos e CSI
Santos 1948 e CeIS Reggio Emilia assieme per affrontare il tema dello sport come mezzo di inclusione e occasione per incontrare l’altro. L’incontro è avvenuto nei giorni scorsi presso la sede del CeIS, in via Codro, alla presenza dei relatori don Giuseppe Dossetti (parroco dell’Unità Pastorale Santa Maria Maddalena e membro del Consiglio di Amministrazione del CeIS), Umberto Vitrani (responsabile della formazione del personale), Giulia Notari (operatrice sociale), Alessandro Munarini (presidente del CSI Reggio Emilia) e Giovanni Anceschi (presidente del Santos 1948).
Ad aprire la serata, che si è svolta sotto forma di tavola rotonda, è stato don Dossetti che ha parlato “ ...del “diverso”, dello straniero che spesso è visto come un membro pericoloso per la società e per questo viene messo da parte. Tutto ciò, però, rischia di portare solo ad una diminuzione della sicurezza; occorre quindi creare una dimensione educativa e inclusiva perché anche il povero possa diventare una risorsa".
Vitrani ha invece toccato il tema della “fragilità”, sostenendo che ognuno di noi ha a che fare con alcune fragilità nell’incontro con l’altro, ma anche nella propria vita: "Il CeIS, nella sua realtà, incontra tante di queste fragilità: tossicodipendenti, ragazzi allontanati dalle famiglie, migranti o persone con problemi economici - ha spiegato Vitrani - Spesso queste fragilità si sommano l’un l'altra; l’importante è credere che in ognuno ci siano energie rinnovabili che a volte non escono o sono schiacciate da altri pesi, ma esistono".
Quest’anno il Santos 1948 e il CeIS hanno deciso di collaborare per avvicinarsi alle realtà dei quartieri popolari di Reggio, allo scopo di mettersi accanto alle famiglie che hanno storie di vite faticose alle spalle, per fronteggiare problemi più complessi e per ragionare sui percorsi da intraprendere per migliorare la loro situazione.
Giulia Notari ha sottolineato invece “ … l’importanza di creare un canale di collaborazione e relazione con l’attività sportiva nel Santos 1948, chiedendo alle famiglie in difficoltà un impegno attivo dentro la società sportiva, nel contribuire, con una piccola quota o con attività lavorative gratuite, in un’ottica di reciprocità. In questo modo si cerca di creare nelle famiglie uno scatto in termini di competenza e consapevolezza delle proprietà responsabilità".
“Le società sportive non devono avere come finalità solo lo sport, ma la persona deve essere al centro. - aggiunge Alessandro Munarini presidente del CSI provinciale, nonché ex presidente del Santos 1948 - Lo sport oggi aiuta in tale senso: è un mezzo per arrivare alle persone e alle fragilità di ognuna di esse, contribuendo a costruire o ricostruire un tessuto sociale di relazioni e comunicazione.”
Munarini ha poi ripreso il secondo punto del patto associativo dell’ente in cui si sottolinea che “… la persona umana è il soggetto e il fine dell'attività del Centro Sportivo Italiano. L'Associazione pone a base della propria azione la dignità della persona umana fatta a immagine di Dio”.
Nello stesso contesto è stata presentata anche l’attività sportiva che il CSI propone a favore dei ragazzi diversamente abili, soggetti a volte isolati e che difficilmente si avvicinano spontaneamente a un contesto di tipo sportivo: lo sport e il suo messaggio educativo deve invece essere un veicolo per arrivare anche a queste persone.
La serata si è poi conclusa con un intervento del nuovo presidente del Santos 1948 Giovanni Anceschi, il quale ha evidenziato come sul campo ogni giorno si sperimentino spesso diverse fragilità sia dal punto di vista dei singoli che del gruppo-squadra.
La collaborazione con il CeIS nasce dall’idea di fare sempre meglio ciò che si è sempre fatto, ovverosia dare l’opportunità a tutti di fare sport; ciò ha permesso di gestire le dinamiche più complesse con le famiglie ragionando con loro e aprendosi ad un dialogo non con una logica esclusivamente assistenziale, ma soprattutto di ascolto.
Ufficio Stampa CSI