CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Reggio Emilia

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‘Csi racconta’ – u.s. Aquila

Storie di straordinaria sportività: la nuova rubrica arriva a Luzzara per l'evento 'For Africa'

Con il termine ‘ecoica’ si definisce la memoria sensoriale in grado di conservare e riconoscere i suoni. Bastano pochi attimi, una manciata di secondi, per visualizzare fuori dalla palestra la gomma delle scarpe che stridono sul parquet e i tonfi sordi della palla a spicchi. Fin quando smettono, all’improvviso, inondando gli spalti di silenzio trepidante prima del tiro libero. Tutto questo, che ad ascoltare bene sembra musica, risuonava domenica 13 fuori dalla palestra di Luzzara in occasione della ‘U.s. Aquila for Africa’

 

Un evento che ogni anno ha anch’esso a che fare con la memoria, ricordando la prima edizione. Un’idea di alcuni, pochi, che oggi si trovano ai primi posti della gestione della società. Era il 1985, lo stesso anno in cui usciva ‘We are the world’ di Usa for Africa, quando don Emanuele Benatti si trovava in missione in Madagascar. «Ci venne in mente - racconta il dirigente Sandro Iori - di chiudere la stagione con un torneo e devolvere il ricavato alla missione. Negli anni poi l’iniziativa si è sempre più allargata, coinvolgendo anche giocatori di serie A o altre discipline sportive come la pallavolo». 

 

A oggi, edizione dopo edizione, sono stati raccolti e donati in tutto circa 700mila euro. Il torneo negli anni ha avuto anche uno sviluppo culturale, ma per quella parte della manifestazione si è sempre optato per giugno, quando il tempo è migliore per gli eventi all’aperto. Un elemento che è perdurato, nonostante modifiche varie ed eventuali, è il torneo di basket che invece viene organizzato a ottobre. «Rispetto a qualche anno fa - aggiunge il presidente, Cristiano Bellucci -, quando puntavamo più sulla parte sportiva chiamando anche squadre di livello, negli ultimi cinque o sei anni abbiamo cercato di coinvolgere i più giovani, in modo da aumentare anche la partecipazione dei genitori. Ci piaceva l’idea di ricominciare da lì». 

 

Questa, diciamo, ‘seconda parte’ autunnale dell’evento ha preso vita in realtà già nella giornata di sabato. Protagonista la categoria under 13, sul campo della palestra di Luzzara sono scesi in campo chiaramente gli Eagles di casa, la G.s. Arbor, la Pallacanestro Novellara e la U.s. Reggio Emilia. «Sono sette anni che alleno a Luzzara - racconta Andrea Manfredini, allenatore dell’under 13 -. Ho iniziato dando semplicemente una mano in palestra e poi mi sono sempre più appassionato fino a prendere il tesserino, ormai sono arrivato al quinto anno da primo allenatore. Mi trovo molto bene coi ragazzi in palestra, mi piace stare insieme e intavolare discussioni sulla pallacanestro. Penso sia un buon modo per me per crescere, sia come persona che come collaboratore nel contesto di una società sportiva».

 

Sullo stesso campo il giorno dopo, mentre i genitori improvvisano merende di metà mattina sugli spalti e gli amici inneggiano alla schiacciata ogni volta che qualcuno si avvicina in solitaria ascesa al canestro, ecco la resa dei conti. Nella finale terzo/quarto posto la U.s. Reggio Emilia ha conquistato il bronzo contro gli Eagles, mentre in cima al podio arriva Novellara col punteggio di 55 a 54 contro l’Arbor. Nel pomeriggio di domenica è poi la palestra di Villarotta ad animarsi con un triangolare tra Eagles, U.s. Aquila e Suzzara Fenice. 

 

La consegna dei premi finale spetta ovviamente al presidente della U.s. Aquila, Cristiano Bellucci. «Questo evento per noi è una tradizione - commenta il presidente - per cui ogni anno si attivano moltissimi volontari, il rapporto con don Emanuele è molto forte in paese. Nell’ambito della dirigenza siamo tutti volontari, ed ex giocatori. Anche gli allenatori, che si trovano al contempo a dover essere coordinatori ed educatori, fanno molto di più di quello che il loro ruolo richieda. Lo fanno spontaneamente, come tanta gente che continua a darsi da fare per la società, perché a loro volta hanno avuto qualcuno che li ha fatti crescere e intendono restituire questo dono ad altri. Questo è lo spirito con cui don Luigi Brioni, di Novellara, ha fondato la nostra società».