Parola al Presidente Alessandro Munarini - 06/2019
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Siamo giunti al termine dell’annata sportiva ed è tempo di bilanci: la stagione appena trascorsa è stata faticosa, ma ricca di tante soddisfazioni.
Iniziamo dalla scorsa estate, quando abbiamo deciso di intraprendere l’avventura della realizzazione di un campo in erba sintetica, una struttura a disposizione di tutte le nostre società sportive e del territorio. Una realizzazione che ha visto un impegno notevole di persone e un impiego, altrettanto notevole, di risorse finanziarie. Oggi possiamo affermare che l’investimento ha dato i suoi frutti e che la visione avuta è stata veramente lungimirante. Nell’anno sportivo appena trascorso la realizzazione del campo è stata una delle tante iniziative pensate, elaborate e poi realizzate dal nostro Comitato.
Per quanto riguarda l’attività sportiva sono stati ottenuti grandi successi in tutte le nostre manifestazioni sportive, sia per sport di squadra che per quelli individuali: la ginnastica, il nuoto, il tennis tavolo e l’atletica hanno visto la presenza di centinaia di atleti e migliaia di spettatori.
Non solo l’attività istituzionale ci ha visto sugli scudi: abbiamo iniziato un percorso “alternativo” per dare spazio alle tante anime che compongono il nostro Csi e, in particolare, abbiamo voluto sottolineare come il messaggio educativo e cristiano può essere divulgato attraverso forme di aggregazione che si scostano dalla nostra attività istituzionale, ma che tanto hanno a che fare con i bambini e i giovani; l’organizzazione del pellegrinaggio a Roma dei giovani in bicicletta rientra in un progetto più ampio denominato “estate giovani al Csi; l’alternativa”. La festa di Natale a casa di una società sportiva con l’istituzione del premio “cuore Csi”, vuole essere un momento di incontro tra il Comitato e le realtà sul territorio. Anche l’organizzazione della festa “facciamo due tiri” a Poviglio, con premiazione di alcune società sportive, è indirizzata nell’ottica dell’incontro.
Anche nel campo della formazione, con l’organizzazione di corsi specifici che hanno visto la presenza di professionisti del settore, ha dato risultati notevoli e fatto segnare una grande partecipazione.
Nell’ambito della comunicazione abbiamo investito nuove risorse che sono state impiegate nel rinnovamento tecnologico e nella costituzione di un nuovo staff di lavoro.
Di rilievo anche l’attività istituzionale: molti dei nostri dirigenti hanno partecipato a momenti organizzati dal Csi nazionale e anche a livello locale sono state portate avanti importanti iniziative; la partecipazione ai Giochi del Tricolore ci ha visto protagonisti nel Luglio scorso assieme all’amministrazione di Reggio Emilia, ma anche a Guastalla con la festa dello sport in piazza. Non dimentichiamo l’organizzazione del dibattito politico tra i candidati alla carica di Sindaco del comune di Reggio Emilia che ha riscontrato particolare interesse nel mondo politico e nella cittadinanza. Infine mi preme ricordare l’organizzazione della mattina di “chiusura” del corso per dirigenti, allorquando, nell’Aula Mater dell’oratorio cittadino Don Bosco, abbiamo messo a confronto S.E. Monsignor Massimo Camisasca, il presidente nazionale Csi Vittorio Bosio e l’assistente ecclesiastico nazionale Don Alessio Albertini; hanno parlato di sport, chiesa ed educazione.
Infine dobbiamo parlare anche di numeri: non mi è mai piaciuto farlo, forse per via della matematica alla quale non sono molto affezionato, o forse perché i numeri non danno mai il reale valore e significato a tutto ciò che sta dietro loro, inoltre i numeri non testimoniano mai il cuore e la passione che li hanno prodotti. Oggi però il raggiungimento del record dei tesserati (oltre 56.000) ritengo sia cosa degna di essere, quantomeno, menzionata.
Tutte queste iniziative, compreso il raggiungimento del record, non devono servire per procurarci vanto, ma vogliono essere un chiaro segnale alla comunità che il nostro Centro Sportivo vuole essere sempre al passo con i tempi, un ente all’altezza di tutte le sfide con cui siamo chiamati a confrontarci.
Personalmente la cosa che mi dà più soddisfazione, mi riempie il cuore di orgoglio e mi rende fiero di appartenere a questa associazione è che tutto ciò che viene fatto ha come comune denominatore la visione Cristiana dell’uomo e della realtà (per utilizzare parole scritte nel nostro statuto)
Che cosa è questa visione Cristiana, così tanto conclamata e, forse, alle volte, mai esplicitata a fondo? Sicuramente, meglio del sottoscritto, si comprende dalle parole del Santo Padre: ”La visione cristiana significa imparare a guardare gli altri e le cose con gli occhi stessi di Gesù: con gli occhi di Dio, con gli stessi occhi con i quali Dio guarda me; vedere come vedeva Gesù, vedere come vede Dio. Vuol dire ascoltare le sue parole per capire i suoi sentimenti e cercare di imitare i suoi gesti. Siatene certi: dal Vangelo viene fuori un mondo più bello e più giusto, nel quale la diversità degli altri non è motivo di divisione, ma di crescita e di aiuto vicendevole”.
Questo, a mio avviso, è il risultato più grande che possiamo ottenere: creare occasioni di incontro tra figli di un unico Padre celeste.