‘Gioco e mi diverto quando…’: in partenza questo sabato, con DarVoce, il corso per operatori sportivi della disabilità
Manca pochissimo all’inizio del corso formativo per operatori sportivi della disabilità ‘All Inclusive Sport’, che entrerà nel vivo questo sabato mattina (1 febbraio, dalle 9 alle 13) alla palestra La Cremeria di Cavriago (via Guardanavona 9). Sarà il primo di dieci appuntamenti coordinati da DarVoce (centro per i servizi di volontariato), introdotto dal Centro Sportivo reggiano. Dopo aver frequentato almeno il 70% delle lezioni, ossia 22 ore in tutto, i partecipanti potranno ottenere la qualifica di operatore sportivo della disabilità e saranno inseriti nel registro nazionale Ceaf così come nel database dei potenziali tutor ‘All inclusive sport’. Per qualsiasi informazione è possibile consultare il nostro sito (https://bit.ly/2GuRFQy), ma scopriamo qualche curiosità in più insieme a uno dei referenti del progetto, Davide Farella.
Qual è l’obiettivo del corso?
«Il corso ha una duplice finalità: quella di diffondere le dovute competenze in merito all’inclusione delle persone più fragili in ambito sportivo, nonché formare i partecipanti al profilo specifico di tutor del progetto ‘All Inclusive Sport’»
Come si dividono teoria e pratica nella struttura del progetto?
«C’è una parte di lezioni dedicata agli approcci e alla nostra filosofia sul tema dell’inclusione, che vediamo come la possibilità di inserire all’interno di una stesso ambiente persone normodotate e persone con disabilità. C’è poi una parte più specifica rispetto alle attività pratiche, provando letteralmente sul campo»
A chi è rivolto?
«Oltre agli operatori sportivi, già attivi o alle ‘prime armi’, quest’anno ci sono anche un paio di ragazzi delle scuole superiori grazie alla collaborazione con alcuni istituti»
Come lavora un operatore sociale?
«Occorre sicuramente un certo tipo di sensibilità al tema, oltre alla passione. Soprattutto in questo settore, gli strumenti necessari sono molto specifici, per cui serve una grande capacità di adattare le proprie conoscenze all’attività sportiva pratica. Quella dell’operatore è una figura che opera non solo col singolo atleta, ma anche nel contesto sociale della squadra e della società sportiva. L’obiettivo del tutor deve anche essere quello di sensibilizzare al tema tutto l’ambiente in cui lavora»
Un ambiente competitivo, peraltro.
«‘Smussare’ un po’ il livello di competizione fa parte dell’obiettivo. Far sì che i ragazzi normodotati comprendano come lo sport possa non essere solo finalizzato al risultato, ma anche alla socializzazione e la conoscenza dell’altro»