Il torneo ‘Stòm a cà’ ha il primo vincitore: per Nba 2k20, Federico Ferrari
Ferrari si aggiudica il primo posto per 56-53 contro Mario Dita. Stasera la finale Fifa 2020
Per non far appassire il brivido della competizione, Csi Reggio ha lanciato a fine marzo il torneo di E-Sports ‘Stòm a cà’. ll comitato reggiano è stato uno dei primi ad attivarsi nel trovare soluzioni sportive alternative e virtuali, per dare spazio alla bellezza del gioco anche ai tempi del covid-19. Questo con la consapevolezza dei rischi che possono essere collegati all’uso dei videogames, ma anche con l’intenzione di voler ‘ribaltare’ questa risorsa a vantaggio degli sportivi, dando loro la possibilità di socializzare - seppur virtualmente - e distrarsi il più possibile durante la quarantena.
Il primo torneo, quello di Nba 2k20, si è concluso lo scorso 21 aprile; le iscrizioni sono partite il 12 marzo e nel giro di pochissimi giorni sono state raccolte 150 adesioni. A dominare l’incontro ai vertici del torneo di Nba è stata la classe 2002: 56-53 per Federico Ferrari, che è riuscito a spuntarla contro suo avversario (e coetaneo) Mario Dita. Nella serata di oggi, 27 aprile, si svolgerà invece la finale di Fifa 2020.
«Mi sono molto divertito, quella della finale è stata una partita pazzesca - racconta il vincitore Ferrari -. Avevo già incontrato Mario nel girone, onestamente mi aspettavo che sarebbe stato lui il mio avversario in finale». Federico è un appassionato di basket, per lui l’Nba è pane quotidiano. «Mi sono sempre piaciuti molto anche i videogames - continua -. Col basket ero già fermo da un po’ prima della quarantena, a causa di un infortunio a un dito. Diciamo che il torneo ‘Stòm a cà’ mi ha permesso di riprendere il contatto con questo sport, che non vedo l’ora di tornare a praticare».
«Trovo che sia una bella idea per passare la quarantena - conviene Mario Dita -, utile anche per seguire, in un modo o nell’altro, il campionato che purtroppo è stato cancellato». Anche Mario, come intuibile, è un amante della palla a spicchi. Per lui la mattina è colazione e risultati dell’Nba. «Alla finale ero sotto di dieci punti, sono riuscito a rimontare ma purtroppo non a ribaltare il risultato – spiega -. È stato bello lo stesso, direi un modo alternativo di coltivare la passione per il basket. Specialmente in un momento come questo in cui non posso andare ad allenamento o al campetto né posso fare molto in casa, visto che abito in un appartamento».