Così com’è stato fermato il Torneo della Montagna 2020, anche il Torneo Scolastico, altro fiore all’occhiello del Centro Sportivo di Reggio Emilia, quest’anno non ha visto la luce. Di fronte a una pandemia di queste dimensioni non si può certo scherzare, considerando che, con lo Scolastico, non verrebbero coinvolti solo i ragazzini in campo, ma anche tantissimi genitori e nonni che potrebbero aumentare a livello esponenziale le possibilità di contagio.
E’ davvero un peccato, perché, anche quest’anno, come al solito, il Torneo Scolastico avrebbe mandato in campo la bellezza di 150 squadre, confermando praticamente i numeri dell’anno scorso: le varie sfide, che si sarebbero dovute giocare proprio in queste settimane, avrebbero completato il loro percorso con una grande festa proprio nel week-end precedente al potenziale inizio del Torneo della Montagna, quindi al termine della prima settimana di giugno, secondo consuetudine del Csi.
“Se anche volessimo mettere in piedi uno "Scolastico ridotto" non ci sarebbero i tempi tecnici per realizzarlo e i rischi sarebbero comunque elevatissimi - ci spiega Giovanni Codazzi, direttore tecnico del Centro Sportivo di Reggio Emilia - Inoltre, i ragazzi non stanno andando a scuola e ovviamente non ha senso che si cimentino su un campo da calcio. Il Torneo Scolastico, come se non bastasse, muove tantissime famiglie da tutta la provincia e metterebbe in moto un quantitativo di persone davvero elevato”.
Gli atleti coinvolti nello Scolastico 2020 sarebbero stati quelli delle scuole elementari, dai 2013 ai 2009, quindi dalla prima alla quinta e su tutto il territorio provinciale sarebbero scesi in campo complessivamente la bellezza di circa duemila giovani calciatori, seguiti ovviamente da mamme, papà, nonne, fratelli e amici, per un totale di 4-5 mila persone coinvolte.
L’altro aspetto che non poteva coesistere con il momento che purtroppo stiamo attualmente vivendo è quello ludico, come ci spiega lo stesso Codazzi: “Lo Scolastico è una torneo di calcio giovanile che piace a tutti, ma è soprattutto è una magnifica esperienza di sport, di aggregazione e di divertimento, dalla prima all’ultima gara, un’iniziativa che si conclude ogni anno con una grandissima festa alla quale prendono parte migliaia di persone. Mi dispiace davvero tanto essere stato costretto a rinviare anche questa manifestazione, ma non esistevano realmente altre soluzioni”.
“Rinviarlo nella speranza che i contagi si siano ridotti? Ci abbiamo pensato - conclude Codazzi - ma i tempi tecnici non ci sarebbero stati; inoltre, abbiamo sospeso anche il Montagna… A parte questo, se per nostra fortuna l’emergenza sanitaria, magari in luglio, fosse realmente scomparsa, rischieremmo di riaccendere la miccia del contagio sotto la brace quasi spenta. Stesso discorso vale per la festa finale, che ogni anno porta 600 bambini ai campi del Centro Sportivo. Vedremo di riuscire comunque a fare qualcosa in settembre, virus permettendo, ma non è detto che sia possibile”.
In pentola, però, qualcosa sta bollendo... “Di idee ce ne sono, com’è giusto che sia, per farci trovare pronti: vedremo quante di esse saranno percorribili dopo l'estate. Ci farei la firma se riuscissimo a partire davvero in settembre, almeno con una parte dell’attività; mi basterebbe iniziare anche a metà ottobre. Prima o poi ricominceremo a giocare, ne sono certo, ma sarà fondamentale che lo si faccia con grande serenità e nel rispetto delle disposizioni sanitarie previste. Speriamo inoltre che, il prossimo inverno, il Covid 19 non torni a farci visita. Ora dobbiamo però credere fortemente in una ripartenza generale di tutto, quindi anche del nostro amato mondo sportivo”.