Stagione sportiva 2020-21: il fischio d'inizio del CSI Reggio
Ieri in sede l'incontro tra dirigenza, commissioni tecniche, consiglio provinciale e i collaboratori
L’INCONTRO - La riunione di ieri sera, alle 20.45 nella sede CSI di via Agosti, corrisponde al momento ‘spartiacque’, il salto da una stagione sportiva all’altra. Quest’anno l’incontro non è stato aperto come da tradizione a tutti gli affiliati ma è rimasto riservato alle commissioni tecniche, i collaboratori e i membri del consiglio provinciale, richiamando una buona partecipazione - sempre nel rispetto delle norme anti-Covid. Al microfono il presidente CSI Reggio Alessandro Munarini, il responsabile tecnico Giovanni Codazzi e il responsabile formazione e comunicazione Samuele Adani.
Si è inaugurato un anno sportivo che di sicuro sarà diverso, molto più complesso, ma sotto certi aspetti nuovo e avvincente. Il ‘salto’ non è più da una stagione all’altra, ma nel futuro: un tempo che, come ci ha insegnato la pandemia, può nascondere tante incognite ma di cui il CSI non intende avere paura. «In quanto uomini e donne di sport siamo abituati, anche nei momenti difficili, a riuscire in un salto di qualità – ha affermato il presidente Munarini –. Abbiamo bisogno di iniziare a pensare in modo diverso, senza timore. Reinventandoci di giorno in giorno, come già i protocolli ci hanno abituato a fare. In questo, il confronto con le società sportive del territorio è più che mai prezioso».
I CAMPIONATI - «Siamo pronti a strutturare dei campionati che permettano alle società di credere in un’annata sportiva possibile. Non possiamo avere lo stesso approccio di sempre, si tratterà di una modalità flessibile, per andare incontro alle eventualità di questa stagione particolare». È quanto affermato dal responsabile tecnico Codazzi, che ha aggiunto: «Rimaniamo presenti, vicini alle società, per garantire una ripartenza. Con tutte le norme del caso, certo, ma ci sarà. Nessuno resterà allo sbaraglio e la sanità sarà sempre al primo posto».
LA MISSION - «È bene ricordare, in questa sede, che lo sport è uno strumento e non l’obiettivo finale». Queste le parole di Samuele Adani, che ha ricordato quali sono i valori del CSI, capisaldi da tenere a mente nell’iniziare una stagione così piena di insicurezze. «Il senso d’appartenenza innanzitutto, andando oltre il ‘chi me l’ha fatto fare’ e il sentore di voler mollare. Bisogna ricordare che il CSI non è un distributore automatico di servizi sportivi: ciò che fa la differenza è il vedere nei nostri associati delle persone prima ancora che degli sportivi».